sabato 8 gennaio 2011

Lega Nord: il vero vincitore del 2010!


Il comportamento della Lega è stato anticipatore degli orientamenti più recenti dei professionisti stessi del messaggio pubblicitario. Il Carroccio infatti ha capito che le grandi campagne giornalistiche, televisive e sui nuovi media digitali non danno (quasi mai) i risultati proporzionati ai costi. La soluzione, quindi, è tornare al passato.

L’esperienza della Lega costituisce un caso di studio notevole e assolutamente calzante. Ci si deve infatti domandare quali siano i motivi del suo successo da Nord verso il Centro, in regioni come l’Emilia e Romagna, le Marche, la Toscana. Questa oggettiva progressione per contiguità territoriale è la migliore dimostrazione del “consenso gomito a gomito” che caratterizza il movimento, attraverso forme di proselitismo politico che, coinvolgendo sempre più soggetti in un progetto di federalismo politico allargato, stempera anche le intenzioni secessionistiche presenti nel movimento negli anni ’80 e ‘90.
L’elementarità dei valori fondamentali che stanno alla base della proposta politica della Lega fa sì che anche l’elettorato meno interessato e preparato ne sia a conoscenza. Questa si caratterizza nel federalismo (fiscale) a livello centrale e aumento della sicurezza e lotta alla clandestinità a livello locale.

A Milano in questi anni i più importanti esponenti locali (Matteo Salvini su tutti) hanno messo sulla loro agenda politica problemi quali: sgombero dei rom, forte opposizione contro la possibilità di costruire una Moschea a Milano, maggiori controlli in merito alla sicurezza e clandestinità, tutti problemi che nella città di Milano sono particolarmente sentiti. Anche questo percorso ha a che fare con il modello di comunicazione politica della Lega.

Tale programma politico creato a tavolino e che viene occasionalmente presentato con interventi nei vari talk show politici non ha la forza di resistere, svilupparsi e vincere sull’arco di due legislature di maggioranza intervallate da un’altra di minoranza. È così quindi che la Lega Nord ha capito l’assoluta importanza di un radicamento forte, come quello di un fondamentale sostegno popolare, che è in grado di alimentare la forza di un tale progetto politico. Di conseguenza, occorre ragionare sul modello di comunicazione politica della Lega non già in termini di propaganda di un’“ideologia” precostituita, ma in termini di formazione della linea riformista attraverso una trama molto fitta di comunicazioni e di consultazioni con una base attiva che fa da sostegno al progetto politico in tutte le sue fasi, anche e soprattutto nei passaggi più difficili.

La tesi qui espressa della elementarità dei valori fondamentali e il fatto di essere un movimento pragmatico e non ideologico sono caratteristiche visibili anche nella realtà del partito a livello milanese. L’autorevole esponente della Lega Nord Fabrizio Cecchetti (Consigliere Regionale in Lombardia) da me intervistato rafforza questo pensiero affermando: “La Lega Nord ha successo grazie allo stretto rapporto che riesce a instaurare con il territorio e quindi non solo con i nostri elettori”. L’esponente leghista ha continuato affermando: “A differenza di molti altri partiti, il nostro movimento (e tengo a precisare che noi siamo un movimento e non un partito) cerca sempre di mantenere le promesse, perché l’aspetto più importante è non prendere in giro gli elettori; quindi bisogna “vivere il e nel territorio” sempre e non solo in campagna elettorale: solo così i cittadini possono criticare o complimentarsi con i loro politici. Oltre a questo, un altro fattore molto importante per la Lega in generale (e quindi anche e soprattutto a Milano) è la chiarezza delle nostre idee: federalismo, sicurezza e lotta alla clandestinità. Noi siamo pragmatici, questo perché alla gente non interessa nulla di discorsi quali: escort, processi di Berlusconi, ecc; a loro interessano i problemi reali e concreti e noi, soprattutto con il nostro leader Bossi ragioniamo e parliamo in maniera concreta e pragmatica”. Il consigliere regionale è convinto inoltre (e questo è stato confermato anche dalle ultime elezioni sia amministrative sia regionali) che in territori molto piccoli la Lega riesce ancora meglio a strutturarsi e radicarsi sul territorio, grazie sempre a iniziative dirette a costruire uno stretto legame con i cittadini: attraverso i gazebo, feste di partito, sagre, ecc.).



Il comportamento della Lega è stato anticipatore degli orientamenti più recenti dei professionisti stessi del messaggio pubblicitario. Il Carroccio infatti ha capito che le grandi campagne giornalistiche, televisive e sui nuovi media digitali non danno (quasi mai) i risultati proporzionati ai costi. La soluzione, quindi, è tornare al passato.

L’esperienza della Lega costituisce un caso di studio notevole e assolutamente calzante. Ci si deve infatti domandare quali siano i motivi del suo successo da Nord verso il Centro, in regioni come l’Emilia e Romagna, le Marche, la Toscana. Questa oggettiva progressione per contiguità territoriale è la migliore dimostrazione del “consenso gomito a gomito” che caratterizza il movimento, attraverso forme di proselitismo politico che, coinvolgendo sempre più soggetti in un progetto di federalismo politico allargato, stempera anche le intenzioni secessionistiche presenti nel movimento negli anni ’80 e ‘90.
L’elementarità dei valori fondamentali che stanno alla base della proposta politica della Lega fa sì che anche l’elettorato meno interessato e preparato ne sia a conoscenza. Questa si caratterizza nel federalismo (fiscale) a livello centrale e aumento della sicurezza e lotta alla clandestinità a livello locale.

A Milano in questi anni i più importanti esponenti locali (Matteo Salvini su tutti) hanno messo sulla loro agenda politica problemi quali: sgombero dei rom, forte opposizione contro la possibilità di costruire una Moschea a Milano, maggiori controlli in merito alla sicurezza e clandestinità, tutti problemi che nella città di Milano sono particolarmente sentiti. Anche questo percorso ha a che fare con il modello di comunicazione politica della Lega.

Tale programma politico creato a tavolino e che viene occasionalmente presentato con interventi nei vari talk show politici non ha la forza di resistere, svilupparsi e vincere sull’arco di due legislature di maggioranza intervallate da un’altra di minoranza. È così quindi che la Lega Nord ha capito l’assoluta importanza di un radicamento forte, come quello di un fondamentale sostegno popolare, che è in grado di alimentare la forza di un tale progetto politico. Di conseguenza, occorre ragionare sul modello di comunicazione politica della Lega non già in termini di propaganda di un’“ideologia” precostituita, ma in termini di formazione della linea riformista attraverso una trama molto fitta di comunicazioni e di consultazioni con una base attiva che fa da sostegno al progetto politico in tutte le sue fasi, anche e soprattutto nei passaggi più difficili.

La tesi qui espressa della elementarità dei valori fondamentali e il fatto di essere un movimento pragmatico e non ideologico sono caratteristiche visibili anche nella realtà del partito a livello milanese. L’autorevole esponente della Lega Nord Fabrizio Cecchetti (Consigliere Regionale in Lombardia) da me intervistato rafforza questo pensiero affermando: “La Lega Nord ha successo grazie allo stretto rapporto che riesce a instaurare con il territorio e quindi non solo con i nostri elettori”. L’esponente leghista ha continuato affermando: “A differenza di molti altri partiti, il nostro movimento (e tengo a precisare che noi siamo un movimento e non un partito) cerca sempre di mantenere le promesse, perché l’aspetto più importante è non prendere in giro gli elettori; quindi bisogna “vivere il e nel territorio” sempre e non solo in campagna elettorale: solo così i cittadini possono criticare o complimentarsi con i loro politici. Oltre a questo, un altro fattore molto importante per la Lega in generale (e quindi anche e soprattutto a Milano) è la chiarezza delle nostre idee: federalismo, sicurezza e lotta alla clandestinità. Noi siamo pragmatici, questo perché alla gente non interessa nulla di discorsi quali: escort, processi di Berlusconi, ecc; a loro interessano i problemi reali e concreti e noi, soprattutto con il nostro leader Bossi ragioniamo e parliamo in maniera concreta e pragmatica”. Il consigliere regionale è convinto inoltre (e questo è stato confermato anche dalle ultime elezioni sia amministrative sia regionali) che in territori molto piccoli la Lega riesce ancora meglio a strutturarsi e radicarsi sul territorio, grazie sempre a iniziative dirette a costruire uno stretto legame con i cittadini: attraverso i gazebo, feste di partito, sagre, ecc.).

Luca Checola

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