martedì 26 gennaio 2010

EMMATAR

Valutazione del video "Emmatar". Straordinaria scelta fatta dai Radicali:
punta sul un film attualissimo e di grandissimo successo;
usa in maniera ottima un messaggio che si concentra sui valori, cercando quindi di emozionare l'elettorale;
video serio ma che ha anche un pizzico, sano, di umorismo;
viene inquadrata la bandiera italiana, cercando anche qui di puntare su un valore solido e consolidato (per la stragrande maggioranza degli elettori italiani);
elenca tutte le battaglie vinte dai Radicali negli anni;
critica pesantemente Berlusconi ma in maniera sottili e implicita;
rappresenta la situazione italiana in maniera (quasi) drammatica e quindi cerca di comunicare l'urgenza e la necessità di cambiare questa situazione. In questo caso si vuole comunicare la grande attenzione che si dà agli elettori, unici possibili protagonisti per risolvere una, secondo loro, società disastrosa.
Giudizio positivo.
Complimenti sinceri a chi ha realizzato questo video
PS Ecco il link per guardare il video Emmatar (http://www.youtube.com/watch?v=1UhUuajJq3I)
Luca Checola

giovedì 21 gennaio 2010

MANIFESTI ELETTORALI DI FILIPPO PENATI




Dopo aver analizzato il manifesto del Partito Democratico (E' tempo di cambiare) oggi cerco di occuparti di quelli specificatamente di Filippo Penati. Qui penso che la situazione cambia completamente, infatti, come si vede, Penati ha deciso di puntare molto sulla sua persona, visto che è molto apprezzato in Lombardia anche dagli elettori di centro-destra. Inoltre la foto di Penati è molto rassicuranti, lo vediamo infatti sorridente e "semplice" che compare come persona "normale" (molto interessante). Trovo quindi il manifesto piuttosto efficace. Chiaro, incisivo. Non è presente il logo PD, ma si riprendono i colori dei manifesti di partito. Infatti non sembra esservi una sovrapposizione tra i due messaggi. L'unico colore nuovo è il blu... ma non stona e si sposa bene con il resto.Giusto quindi, anche la scelta dei colori: sfondo bianco per mettere in luce ancora meglio la figura di Penati vestito in blu, quindi la sua figura risalta molto, la scritta (Presidente) in verde, colore di speranza. Poco rosso, forse per non far pensare alla sinistra e il blu, che si abbina molto bene ai colori presenti nel manifesto.
Buona la foto di Penati. un'immagine in movimento, una falcata,la mano in tasca per indicare la confidenzialità con il suo elettorato, un bel sorriso. Equilibrata direi.
Mesaggio positivo, trasmette concretezza. Poche parole, ma buone, Poche informazioni, ma quelle utili.
In definitiva, sono assolutamente convinto che questo manifesto di Filippo Penati sia a livello comunicativo molto efficace che vuole puntare in modo straordinario sulla sua grande figura.
Luca Checola

martedì 19 gennaio 2010

CAMPAGNA ELETTORALE PENATI


Anche oggi continuo con l’analisi del manifesto di Penati. Valutando in modo ancora più preciso penso che emergano altri contraddizioni ed errori. Penati con questo simbolo, oltre ad essere poco chiaro, come già detto ieri, fa emergere diverse contraddizioni:
1) il tema automobilistico d’alta gamma (sei marce), che di per sé sottolinea la disattenzione di Penati per le tematiche ambientali, le sue (inutili) strizzate d’occhio alla destra dei SUV , che difficilmente lo voteranno, il rifiuto netto di ogni ipotesi di collaborazione con sinistra e verdi.
2) la realizzazione, casereccia e scadente, con l’ipotetica marcia in più (sarebbe Penati) collocata dove a logica dovrebbe esserci la retromarcia (ma è chiaro che i grafici genuflessi non avrebbero mai messo Penati nel posto giusto, in basso, sotto la quinta). Freudiano? Forse. Fatto sta che un’auto con un selettore del cambio come quello è destinata a schiantarsi alla prima curva per una scalata “sesta-retro”.
3) Lo slogan “è tempo di cambiare” è poco efficace, visto che il PD presenta Penati come cambiamento. Penati dà l’impressione di essere il cambiamento in quanto ha già avuto cariche elettive (Presidente di Provincia). Per i cittadini lombardi Penati non rappresenta il “cambiamento” più di quanto lo rappresenti Formigoni. Questa poteva essere una buona strategia nel caso in cui ci fosse stata davvero una persona “nuova”.
Dopo queste riflessioni ed analisi mi chiedo: “Ma quali sono i valori che il PD vuole mettere in campo?” E ancora: “Perché un elettore dovrebbe votare PD e non Formigoni?” Solo per un cambiamento…onestamente mi sembra un po’ pochino
Luca Checola

lunedì 18 gennaio 2010

ANALISI CAMPAGNA ELETTORALE REGIONALI 2010


Regionali 2010, Lombardia. Da oggi, per tutta la durata della campagna elettorale, cercherò di analizzare professionalmente la campagna elettorale di Penati e Formigoni per la presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia.
Inizio analizzando il manifesto elettorale che da qualche giorni si vede per le vie di Milano: "LOMBARDIA 2010: E' TEMPO DI CAMBIARE. PD CON PENATI". Bisogna per prima cosa dire che, per ora manifesti di Formigoni o comunque del PDL a Milano non se ne vedono: questo potrebbe significare che tra i due candidati colui che maggiormente si deve far conoscere è Penati.
Ora, osservando attentamente il manifesto prima citato e riportato anche qui sopra, penso che sia poco efficace a livello comunicativo. E' buono lo slogan: cercare di convincere i lombardi che dopo 15 anni con lo stesso Presidente è ora di cambiare, appunto come viene ripreso dallo slogan penso sia efficace, ma penso anche che sia poco comprensibile rifarsi all'immagine decisa per rafforzare il concetto: il cambio della marcia delle automobili. Questi sono cartelloni che, soprattutto a Milano, si leggono poco e molto velocemente, quindi le persone potrebbero non capire immediatamente. Interessante inoltre capire perchè il PD non voglia puntare sul candidato Penati (non appare infatti la sua immagine) pur essendo un candidato forte e tanto meno perchè hanno deciso di non puntare sul proprio simbolo: questo potrebbe essere sensato per le difficoltà del partito stesso. Concludendo penso che si possa puntare di più sul candidato Penati. Giusto puntare poco sul partito. Sarebbe molto giusto infine puntare sul cambiamento ma cercando di trovare un immagine più facile da capire.
Luca Checola

mercoledì 13 gennaio 2010

SINISTRA:PARLA DELLA CRISI ECONOMICA!


Anche se non ufficialmente, da alcuni giorni è ormai iniziata la campagna elettorale per le prossime elezioni regionali di marzo 2010. In alcune regioni non c'è ancora l'ufficialità dei candidati, delle alleanze ma qualcosa inizia a muoversi. E' così che ho iniziato anche io, con molto umiltà, ma alla stesso tempo, con grande passione, a "studiare" un pò quello che sta accadendo e, dopo essermi un pò documentato mi chiedo: qual è la strategia politica del centro-sinistra? Penso sia abbastanza lampante come l'agenda politica venga dettata sempre (o quasi) del centro-destra e più in particolare da Berlusconi e/o dalla Lega Nord: pensiamo alla sicurezza, agli ultmi avvenimenti che riguarda gli extracomunitari in Calabria, anche, perchè no, al tema delle alleanze e dei candidati, dove la PdL si sta dimostrando più avanti del Pd...e allora mi chiedo ancora con più insistenza: ma perchè almeno una volta l'agenda politica non viene imposta dal PD o dalla sinistra in generale? Io penso che l'argomento forte potrebbe essere assolutamente quello ECONOMICO!! Parlare della crisi e di quali ricette mettere in campo!!! E' evidente che la Pdl è in grandissime difficoltà su questo argomento: un giorno Berlusconi afferma che vuole abbassare le tasse, l'altro viene smentito da Tremonti e da Bonaiuti, poi, notizia di oggi è lo stesso Berlusconi che si è smentito ed ha invece affermato che non ci sono le condizioni per abbassare le tasse, e allora perchè la sinistra o il centro-sinistra non insiste su questo argomento. Sinistra vuoi vincere? Allora inizia a parlare di ECONOMIA!
Luca Checola

lunedì 11 gennaio 2010

Elezioni regionali 2010, Partito Democratico rischia di più

Sono tanti i motivi per cui le elezioni regionali di fine marzo sono importanti, per
certi versi addirittura decisive ai fini del modo con cui proseguirà la legislatura. Tre, in particolare. Primo: si tratta dell’ultima tornata elettorale prima delle politiche del 2013. Significa che per tre anni non si voterà più, ci sarà spazio solo per l’azione di governo e per la dialettica tra schieramenti e tra i partiti che li compongono. Dunque un lungo periodo da giocarsi all’insegno della politica tout court; una corposa maratona nella quale centro-destra e centro-sinistra saranno per così dire soli di fronte a sè stessi, costretti a presentarsi ai cittadini per quello che valgono ai fini di conquistarne il consenso e tagliare il traguardo più importante. Secondo, proprio perché sono l’ultima chiamata utile, le regionali disegneranno senza possibilità di altri appelli i rapporti di forza tra maggioranza e opposizioni. Pdl e Pd, in particolare, potranno e dovranno valutare se l’appeal presso l’elettorato cresce o declina, eventualmente aggiustando il tiro delle cose che non vanno con un adeguato lasso di tempo di fronte. Terzo, infine. Le regionali saranno il banco di prova di possibili esperimenti in fatto di alleanze: da consolidare o da rinnovare. Ed è chiaro che proprio il versante delle alleanze è quello più delicato per comprendere l’evoluzione e gli scenari futuri.

Per il centro-destra, si incrociano significativi elementi. La cassaforte del lombardo-veneto non è in discussione. Si tratta di capire se il pressing leghista che ha scalzato Galan e candidato Cota in Piemonte è in grado di confermare l’onda lunga del Carroccio. A fare da contraltare, ci sono le candidature ”finiane” in Calabria e nel Lazio. E’ evidente che il braccio di ferro tra ex An e Lega è uno dei tornanti più spinosi per la coalizione di governo e per Silvio Berlusconi soprattutto. Ma c’è anche un’altra partita, fondamentale. Dimostrare che il Pdl è in grado di espugnare anche le roccaforti della sinistra nel centro e nel Mezzogiorno: non più asse del Nord con qualche appendice, bensì vero partito nazionale, considerata anche la non esaltante situazione siciliana. Da questo punto di vista, Lazio e Campania rivestono una importanza strategica: strapparle al centro-sinistra non è una questione di guadagnare postazioni di rilievo. E’ l’essenza stessa della posta in palio.

Assai più complicata – per certi versi addirittura strutturale perchè coinvolge la complessiva tenuta del Pd – è la situazione nel centro-sinistra. C’è un problema di candidature come si evince da settimane (e il rilancio di Emma Bonino a Roma è foriero di nuove divaricazioni in seno ai Democratici), e c’è in particolare la questione delle alleanze, assai più vitale e intrigante che nella maggioranza. Il laboratorio pugliese è il più scabroso per sperimentare l’intesa con l’Udc e verificare se esistono i presupposti per eventualmente trasferirla anche a livello nazionale. Ma proprio in questa regione la sensazione è che il gioco sia sfuggito di mano. La contrapposizione tra Vendola e Boccia minaccia di essere letale, mentre i centristi stanno a guardare sempre più sconcertati. Al dunque tutto si gioca tra Lazio, Campania e Puglia. Se il centro-destra dovesse prevalere in almeno due di queste regioni, il Pd e il suo nuovo segretario finirebbero nell’occhio del ciclone. Con esiti che sarebbero devastanti. di Carlo Fusi Il Mattino

sabato 9 gennaio 2010

MA NON SI POTEVA INIZIARE PRIMA!??!!

Ciao a tutti,
leggete questo interessante articolo pubblicato su http://espresso.repubblica.it/dettaglio/regionali-2010:-il-pd-ha-gia-perso/2118377/8: "Regionali 2010. Il PD ha già perso? E' stato pubblicato il 29 dicembre 2009. Lo trovo assolutamente interessante in quanto mi è servito per pormi alcune domande; e sopratuttto: "Ma perchè il PD non ha deciso di organizzarsi molto prima?" e anche: "Cosa ha avuto da fare in tutti questi mesi?" Questa non vuole essere assolutamente una critica "ideologica" anzi, ma si basa proprio sulla logica, ovvero tutti sanno che le regionali sono assolutamente un appuntamento (forse) decisivo per le sorti del segretario Bersani e per il PD e allora perchè non preparare questo appuntamento in modo assolutamente perfetto (o quasi). E' da quando è stato scelto Bersani che il PD si interroga sul "problema" delle alleanze e penso che non abbia ancora trovato la strada giusta...
E' per tutto questo e molto altro che ogni giorno che passa sono sempre più convinto che in Italia servano veri e importanti CONSULENTI POLITICI!!!! Speriamo bene...
Vi riporto l'articolo

Mentre i candidati del Pdl fanno campagna elettorale, nel centrosinistra si litiga furiosamente. Intanto i primi sondaggi sono catastrofici. E la segreteria Bersani rischia una bocciatura al primo esame

Massimo D'Alema l'aveva detto: basta con i leader improvvisati, pieni di ideali ma poveri di capacità, bisogna tornare ai professionisti della politica. Quelli che sanno cucire alleanze, muovere le pedine nei corridoi, stabilire intese per arrivare al 51 per cento dei consensi.

Detto fatto, alla segreteria del Pd è arrivato Bersani, che aveva spiegato agli elettori Pd - durante il confronto con Franceschini e Marino - che «il più antiberlusconiano è quello che manderà a casa il Cavaliere, non quello che gli urla contro di più».

Tutto molto bello, in teoria. Peccato che al primo scoglio politico serio - le elezioni regionale della primavera prossima - il Pd si stia avvicinando come un'armata Brancaleone.

Nel Lazio, mentre la Polverini ha già tappezzato le città con i suoi manifesti - non si riesce neppure a trovare un candidato: scartata l'ipotesi Zingaretti, esclusa l'idea Melandri, si rischia di arrivare alle elezioni con un rappresentante di bandiera ignoto ai più, Esterino Montino: l'ex assessore comunale che sta facendo il "reggente" da quando Piero Marrazzo si è dimesso. L'Italia dei Valori però insiste per provare con la Serracchiani, mentre alla base del centrosinistra si chiede di fare delle primarie di coalizione, nella speranza di arrivare a un candidato più "alto" (come potrebbe essere Emma Bonino). La Polverini intanto ha incassato l'appoggio dell'Udc di Casini, che potrebbe rivelarsi determinante.

In Lombardia la partita è chiusa in partenza. Formigoni si ricandida, ha l'appoggio dei suoi e dell'Udc, e vincerà a mani basse, forse contro Penati. Anche il Veneto è destinato al centrodestra, con il ministro Zaia già in campagna elettorale mentre il centrosinistra non ha ancora un candidato. In Piemonte il candidato di centrosinistra c'è (è l'uscente Mercedes Bresso) che ha ottenuto l'appoggio di Casini, ma il centrodestra con il leghista Roberto Cota rischia di fare il colpaccio. Così come in Liguria, altra regione che il centrosinistra rischia di perdere (anche se l'uscente Burlando si è assicurato i voti di Casini). In Puglia si sa come stanno andando le cose, con Nichi Vendola fatto fuori dalle nomenclature dei partiti e il caos che regna sulla candidatura Emiliano. Ancora più drammatica è la situazione in Campania, dove l'eredità lasciata da Bassolino sta dando i suoi frutti in termini di consenso al Pdl.


Insomma, secondo i sondaggi il Pd può contare solo quattro regioni sicure: Emilia, Toscana, Umbria e Marche. Mentre Liguria, Piemonte, Basilicata, Puglia e Calabria sono considerate incerte (ma solo nelle prime due le speranze appaiono più fondate) . Già date per perse la Campania e la regione Lazio. Inutile perfino competere in Lombardia e Veneto.

Insomma, nel caso migliore il centrosinistra perderebbe 7-6, nel caso peggiore 9 a 4. Uno scenario, quest'ultimo, che fa venire i brividi alla schiena ai maggiorenti del Pd, che sarebbe ridotto a un partito appenninico. E per Bersani il primo esame sarebbe una bocciatura completa.

Ma prima del voto ci sono ancora tre mesi (si andrà alle urne il 27 e il 28 marzo) e tutto, forse, potrebbe cambiare: specie in un paese come l'Italia dove lo scenario politico è molto mobile. Che cosa ne pensi?

giovedì 7 gennaio 2010

LA POLVERINI SI AFFIDA AL "GURU" DI D'ALEMA CHE LA VESTE DI ROSSO

Vi riporto un'articolo "curioso" uscito su RomaToday oggi gioved' 7 gennaio a cura di Matteo Scarlino.


Regionali Lazio 2010: i manifesti in rosso di Renata Polverini
Con te, Renata Polverini presidente della Regione Lazio”. In camicia bianca e giacca rossa la candidata alle regionali del Pdl ha fatto il suo esordio sui muri della città, prestando il fianco a nuove critiche da parte de Il Giornale di Feltri che già nei giorni scorsi l'aveva definita un “Epifani in gonnella”.

In un articolo di oggi dal titolo “Polverini candidata in rosso”, il giornale della famiglia Berlusconi definisce la Polverini “garibaldina” e critica le sue prime scelte in campagna elettorale. Prima fra tutte la scelta dello spin doctor, il responsabile della comunicazione, ruolo per il quale il segretario dell'Ugl ha voluto Claudio Velardi, già guru di D'Alema, di cui è stato consigliere ricoprendo anche diverse cariche politiche regionali in Campania nelle file dei DS.

Velardi curerà la campagna elettorale con la società Reti spa di cui è fondatore e socio. Il quotidiano di Feltri riporta l'aneddoto secondo il quale lo stesso Velardi avrebbe proposto la Polverini come leader del centrosinistra, raccogliendo dalla platea del Pd applausi scroscianti. La scelta della Polverini in rosso sempre secondo Il Giornale punta a raccogliere consensi anche a sinistra.

A Feltri, oltre a non piacere il rosso, non piace neanche il nome del comitato elettorale della Polverini “Laboratorio Lazio” per la cui sede è stata scelta un'ex officina. Scelte queste definite “operaiste”.

L'articolo di Massimo Malpica si chiude con una difesa del direttore Feltri: “Di fronte a una trasversalità così sfrontata come potrebbero i dubbi di Feltri, da soli, danneggiare «tutto il Pdl»? Se sono rose, anche se rosse, fioriranno”.

mercoledì 6 gennaio 2010

ALLEANZE PD PER LE REGIONALI

Leggendo questo articolo pubblicato dal "Corriere del Merzzogiorno.it" (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/notizie/politica/2010/4-gennaio-2010/elezioni-regionali-rebus-alleanzeoggi-roma-vertice-pd-letta--1602240591723.shtml) mi sono chiesto: Ma il Partito Democratico sta lavorando assiduamente alla alleanze per le prossime elezioni regionali con quale scopo: VINCERE PER GOVERNARE O VINCERE PER MANTENERE IMPORTANTI E (FORSE) DETERMINANTI EQUILIBRI INTERNI AL PARTITO E LA LEADERSHIP DEL SEGRETARIO BERSANI? Onestamente penso non ci sia nulla di grave se la risposta fosse la seconda, ma qualche ulteriore quesito potremmo porcelo...ma per ora vediamo come va a finire...
Luca Checola

lunedì 4 gennaio 2010

IO CI CREDO!!

Un giorno ciò varrà anche per la POLITICA?!?!? Io CI CREDO!!
Vi segnalo il link: http://www.youtube.com/watch?v=wxy7wEROUFE

INIZIAMO...

Ciao a tutti,
con l'anno nuovo è arrivata anche l'ora di occuparci seriamente di COMUNICAZIONE E CONSULENZA POLITICA. Per far ciò, ho deciso, di far nascere questo blog. Spero che le persone che potranno aderire a questa iniziativa siano tante: non serve essere esperti in materia, di sinistra, di destra o di centro, serve solo che ognuno in modo democratico esprima la propria opinione!!
VI ASPETTO NUMEROSI