martedì 19 gennaio 2010

CAMPAGNA ELETTORALE PENATI


Anche oggi continuo con l’analisi del manifesto di Penati. Valutando in modo ancora più preciso penso che emergano altri contraddizioni ed errori. Penati con questo simbolo, oltre ad essere poco chiaro, come già detto ieri, fa emergere diverse contraddizioni:
1) il tema automobilistico d’alta gamma (sei marce), che di per sé sottolinea la disattenzione di Penati per le tematiche ambientali, le sue (inutili) strizzate d’occhio alla destra dei SUV , che difficilmente lo voteranno, il rifiuto netto di ogni ipotesi di collaborazione con sinistra e verdi.
2) la realizzazione, casereccia e scadente, con l’ipotetica marcia in più (sarebbe Penati) collocata dove a logica dovrebbe esserci la retromarcia (ma è chiaro che i grafici genuflessi non avrebbero mai messo Penati nel posto giusto, in basso, sotto la quinta). Freudiano? Forse. Fatto sta che un’auto con un selettore del cambio come quello è destinata a schiantarsi alla prima curva per una scalata “sesta-retro”.
3) Lo slogan “è tempo di cambiare” è poco efficace, visto che il PD presenta Penati come cambiamento. Penati dà l’impressione di essere il cambiamento in quanto ha già avuto cariche elettive (Presidente di Provincia). Per i cittadini lombardi Penati non rappresenta il “cambiamento” più di quanto lo rappresenti Formigoni. Questa poteva essere una buona strategia nel caso in cui ci fosse stata davvero una persona “nuova”.
Dopo queste riflessioni ed analisi mi chiedo: “Ma quali sono i valori che il PD vuole mettere in campo?” E ancora: “Perché un elettore dovrebbe votare PD e non Formigoni?” Solo per un cambiamento…onestamente mi sembra un po’ pochino
Luca Checola

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